Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for marzo 2008

Se posso, cerco di non perdermi l’appuntamento con “Che tempo che fa” il programma di Fabio Fazio. Una delle poche occasioni in cui ci è dato di godere  di una TV informativa, discreta e oggettiva.

Nella puntata del 30 marzo mi ha molto colpito l’intervista a Roberto Saviano, l’autore di Gomorra (che non ho ancora avuto il coraggio di leggere, ma che comprerò presto, perché non bisogna che queste infamie passino sotto silenzio).

In breve, l’intervista parte dal un episodio incredibile avvenuto il 13 marzo 2008: Due boss della camorra, di cui uno latitante (sembra impossibile ma ho detto LATITANTE) hanno scritto e letto in un’aula di tribunale  un documento di 60 pagine in cui accusano Saviano, una giornalista del Mattino e un magistrato (di cui non ricordo i nomi) di in qualche modo inficiare lo svolgimento delle indagini. Chiedendo il trasferimento del processo per legittima suspicione. Ora io ingenuamente mi chiedo: “come diavolo è possibilie?!” è una vera presa per i fondelli, anche da parte della giustizia per tutti coloro che ogni giorno rischiano la vita perché la mafia non dorma sonni tranquilli. È inaudito che un latitante possa firmare60 pagine e che queste vengano lette in tribunale.

Saviano l’ha chiamato “proclama” per delegittimare queste persone che combattono contro la camorra. Hanno paura del fatto che di loro si parla. Che una parte d’Italia e di mondo hanno gli occhi bene aperti su questa situazione vogliono che questa follia finisca. Non la parte che conta purtroppo perché la politica sta sempre (o quasi) dalla parte di chi paga.

Segue un interessante commento sulla situazione rifiuti (che è già passata di moda a quanto pare…). Solo un pensiero che mi piacerebbe riprendere: la gente a Napoli non vuole gli inceneritori perché è ignorante e, chiedo scusa, l’ho pensato anch’io. Mi sembrava che volessero la botte piena e la moglie ubriaca. Non vogliono gli inceneritori perché non si fidano di che cosa poi vi verrà bruciato. Come biasimarli? Da decenni vivono calpestando (mangiando, bevendo, vestendo…) sostanze velenose e mortali. Come condannare la loro paura?

Purtroppo il silenzio, la disinformazione, le connivenze continuano… Mi sento, nella mia limitatezza, di ringraziare Saviano e tutti coloro che hanno il fegato di mostrarsi e urlare. Perché non smettono di sperare di poterci salvare dalla nostra pochezza.

Read Full Post »

Nuovo giochino

Io: Paola
Io ho: tanta fede
Io spero: di lasciare un mio segno nel mondo
Io ho paura: del dolore
Io osservo: la gente
Io annuso: il mondo
Io cerco: la serenità
Io rimpiango: di non aver fatto più spesso di testa mia
Io penso: troppo
Io credo: nella vita
Io ballo: per non pensare
Io canto: sotto la doccia e in macchina
Io piango: quando le parole non bastano più
Io litigo: quasi mai non mi piace litigare
Io scrivo: tutto quello che mi passa per la testa, per non perdermi niente per strada
Io do: allegria (spero)
Io vinco: i dubbi miei e degli altri
Io confondo: le date e i nomi (e le cose che non mi interessano)
Io posso: dimostrare chi sono veramente
Io ho bisogno: di punti di riferimento

Read Full Post »

Nota personale _1

Finalmente!! L’uni mi ha dato l’ok per cui…si parte!! Stage confermato! Non si sa ancora bene per dove, ma siparte!! Ho paura, tre mei non sono una scemata, ma lo voglio fare!! Mi farà bene, ne sono certa. Devo diventare grande, più forte e più autonoma. Sono io che devo vivere la mia vita…

Read Full Post »

Padre Zanotelli al candidato premier: «Perché nel tuo programma elettorale appoggi la privatizzazione dell’acqua? Caro Walter, perché quelle tue lacrime su Korogocho non le puoi trasformare in gocce d’acqua per i poveri?»
                                                                                       
Caro Walter, pace e bene !

Oggi, Giornata Mondiale dell’acqua, mi sono sentito ancora più spinto a scriverti questa lettera aperta. Ho esitato molto a farlo proprio perché siamo in piena campagna elettorale, ma alla fine ho deciso di scriverla mosso dall’enorme grido degli impoveriti che mi ruggisce dentro.
Tu sei venuto a trovarmi a Korogocho, una spaventosa baraccopoli di Nairobi ( Kenya ), e hai toccato con mano come “vivono” i baraccati d’ Africa. Davanti a quell’inferno umano,tu hai pianto. Mi avevi promesso, in quella densa conversazione nella mia baracca, che avresti portato quell’immenso grido di sofferenza umana nell’arena politica. Ora che sei il segretario del Pd, sembra che ti sia dimenticato di quel “grido dei poveri “. Non ne sento proprio parlare.
Non chiedo carità (non serve !), chiedo giustizia, quella distributiva che è il campo specifico della politica. E non parlo solo della fame nel mondo (fa già parte degli 8 obiettivi del Millennio, su cui si è fatto quasi nulla!), ma soprattutto della sete del mondo. (Infatti non è più il petrolio il bene supremo, ma l’acqua che, con i cambiamenti climatici, andrà scarseggiando). Se questo è vero, perché nel tuo programma elettorale appoggi la privatizzazione dell’acqua?
Lo sai che questo significa la morte di milioni di persone per sete? Con questa logica di privatizzazione, se oggi abbiamo cinquanta milioni di morti per fame, domani avremo cento milioni di morti di sete. Sono scelte politiche che si pagano con milioni di morti.
Caro Walter, perché quelle tue lacrime su Korogocho non le puoi trasformare in gocce d’acqua per i poveri? L’acqua è sacra, l’acqua è vita. Caro Walter, perché non puoi proclamare che l’acqua non è una merce , ma è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, al minimo costo possibile per l’utente, senza essere Spa?
Solo così potrai asciugare le tue lacrime e quelle degli impoveriti del pianeta, ma anche dei poveri del Nord del mondo come le classi deboli di questa mia Napoli.
Chi dei nostri poveri potrà mai bere l’acqua del rubinetto, con bollette aumentate del 300%, come è avvenuto ad Aprilia ?
Caro Walter, sull’acqua ci giochiamo tutto, ci giochiamo la nostra stessa democrazia, ci giochiamo il futuro del pianeta.
Caro Walter, non dimenticarti di quelle lacrime di Korogocho!
Alex Zanotelli

 

Questo post non ha niente a che vedere con la politica o la campagna elettorale in corso. Mi sembrava doveroso pubblicare questa lettera accorata e di straordinaria sensibilità. Nessuna accusa, solo una preghiera: “Non lasciamo mai che i poveri escano dalla nostra esistenza”

FONTE: www.nigrizia.it

Read Full Post »

Non sempre rispondo,
dipende dai giorni,
dall’aria che tira tra me e i miei ricordi.

Per cui se succede che qualche argomento
rimane silente,
o qualche risposta sia un poco sfuggente,
sappi che a volte nella mia testa
cade una grandine molto violenta.

Forse è passeggera,
ma poi ritornerà.
Tu non aspettarmi,
preparati pure un sandwich.

E non c’è logica per la mia testa quando
cade una grandine troppo violenta.
Ah, so che è passeggera, ma poi ritornerà
e se faccio tardi regalami dei confetti.

Forse è passeggera
e quando tornerà
tu non aspettarmi, ricordati di pagare il gas.

Read Full Post »

Amin Jaafari, un medico palestinese naturalizzato israeliano dopo una lunga giornata passata a cercare di salvare le vittime di un attentato suicida a Tel Aviv scopre che il kamikaze che ha causato quell’orrore è sua moglie. Il dorato mondo di Amin esplode insieme a quella bomba. Mentre cerca di trovare un motivo per questa tragedia, capire come si può arrivare a tanto, Amin scopre l’altra faccia di una nazione in agonia.

“L’attentatrice” è un romanzo bellissimo, toccante, a tratti irritante, ma che non giudica nonostante le interperanze, le convinzioni, le nagazioni di ogni diritto. E una supplica: che il dolore non si trasformi più in violenza.

“Chi ti racconta che esiste una sinfonia più bella del respiro che ti anima, mente. Odia quanto hai di meglio: la possibilità di approfittare di ogni istante della tua vita. Se parti dal principio che il tuo peggior nemico è colui che tenta di seminare odio nel tuo cuore, avrai conosciuto metà della felicità. Il resto ti basterà tendere la mano per raccoglierlo. Ricorda: non c’è niente, assolutamente niente, che valga la tua vita… E la tua vita non vale quella degli altri”

“Gli integralisti palestinesi spediscoo ragazzini a farsi esplodere alle fermate degli autobus. Il tempodi raccongliere i morti, e i nostristati maggiori mandano gli elicotteri a bombardare i loro tuguri. Quando i nostri governatori [Israeliani] si preparano a cantar vittoria un altro attentato riporta tutto al punto di partenza. Fino a quando durerà?”

Read Full Post »

Se fossi…

Su Anobii ho pescato questo giochino. L’ho trovato curioso e ho deciso di provare a farlo. Non lo so se le risposte che più mi riscpecchiano, ma ho scritto la prima cosa che mi veniva in mente per ogni categoria… DIVERTENTE!!

*Se fossi un giorno della settimana sarei sabato
*Se fossi un mese sarei Aprile
*Se fossi un orario del giorno sarei 18.00
*Se fossi un pianeta sarei la Terra
*Se fossi un animale marino sarei un cavalluccio marino
*Se fossi una direzione sarei sud
*Se fossi un articolo di arredamento sarei una poltrona
*Se fossi un peccato sarei la gola
*Se fossi un liquido sarei acqua, quella pura che giocherella nelle cascate in montagna
*Se fossi un albero sarei una magnolia
*Se fossi un uccello sarei un cacatua
*Se fossi un fiore sarei un giglio
*Se fossi un evento atmosferico sarei vento caldo
*Se fossi uno strumento musicale sarei un pianoforte
*Se fossi un animale sarei una farfalla
*Se fossi un colore sarei l’iride tutta
*Se fossi un’emozione sarei gioia
*Se fossi una verdura sarei pomodoro maturo
*Se fossi un suono sarei il cinguettio degli uccellini
*Se fossi un elemento sarei terra
*Se fossi una macchina sarei maggiolone
*Se fossi un cibo sarei pizza
*Se fossi una città sarei Milano
*Se fossi un materiale sarei gomma
*Se fossi un sapore sarei cioccolato
*Se fossi un profumo sarei caffé
*Se fossi una frase sarei “Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo”
*Se fossi un oggetto sarei una penna
*Se fossi un’espressione del viso sarei un sorriso o una linguaccia
*Se fossi il personaggio di un cartone animato sarei paperino
*Se fossi una forma sarei un triangolo scaleno
*Se fossi un numero sarei 7
*Se fossi un poeta sarei Montale
*Se fossi un’attrice sarei Audrey Hepburn
*Se fossi un dolce sarei una crostata di frutta
*Se fossi un gusto gelato cioccolato
*Se fossi un peluche sarei un paperotto
*Se fossi un personaggio della tv sarei la conduttrice di “Un mondo a colori”, Valeria Coiante
*Se fossi un cane sarei un bastardino
*Se fossi gatto sarei un un persiano
*Se fosse tardi sarei nella normalità (sono una ritardataria)
*Se fossi Dio farei nascere solo persone intelligenti

Read Full Post »

Printemps

Paola odia guidare! Ma soprattutto odia guidare a Milano. Oggi però c’è il sole, sembra proprio che la primavera sia arrivata e senza dubbio per un carattere come il mio è un grande vantaggio!

Oggi mi sono sentita bene. In giro in macchina col sole, finestrini aperti, vento che ti scompiglia, Gianluca Grignani a manetta e la voce finalmente libera.

Tante volte cantare a squarciagola ti da una sensazione irripetibile. Tanto sei nella tua auto chi ti sente? Nessuno ti giudica! canti per te stessa, per il tuo benessere, per il tuo sorriso.

Finalmente.

Read Full Post »

Milano

Era una vita che non mi facevo una bella passeggiata in centro… Rilassante e rigenerante. Nonostante sia Milano, perché Milano è bellissima e tremenda allo stesso tempo. Incredibilimente piena di contraddizioni.

La sua aria è irrespirabile a causa del traffico insopportabile [nonostante il famigerato ecopass], ma ti capita di girare un angolo e scorgere in mezzo ai palazzi una rovina romana o il più affascinante palazzo in stile liberty con i loro colori che spiccano nell’uniforme grigiume dello smog.

Milano è una città schizzofrenica fatta di luoghi comuni e di cliché. E’ la capitale di tutto e di niente. E’ una delle città più ricche d’Italia; di euro, di cultura, di umanità, ma la gente per strada ha tratti quasi disumani, una maschera firmata che forse li fa sentire più sicuri. Mai un sorriso, mai uno sguardo ci si sfiora senza neanche vedersi.Eppure c’è tanto da fare, tanto da vedere…

Milano è la mia città. Anche se non ci sono nata perché vivo in un paese sul confine è la mia città, per quanto burracosa possa essere.

Read Full Post »

Ciad, Kenya, Iraq, Afganistan, Medio Oriente, Venezuela… E l’elenco potrebbe continuare ancora e ancora.

Ogni mattina mi sveglio e ascolto notizie di morte e ogni mattina mi chiedo: “Perché? Perché l’uomo è così cattivo? Perché non si riesce ad arginare tutto questo odio?”. E’ una domanda che mi tortura, ma che rimane ancora senza una risposta. Stiamo diventando meschini! La violenza, di qualunque tipo, sembra essere il comun denominatore dei rapporti umani: si parte dal bullismo, piccole violenze anche da parte di adulti per esempio nello sport, la tv, moralità che pare esseresi presa una lunga vacanza…insomma mi sa che stiamo andando a scatafascio.

Read Full Post »